Martedì 17 Ottobre 2023

18 ottobre 2023

Sant’Ignazio di Antiochia, Vescovo e Martire

Rm 1,16-25;

Sal 18;

Lc 11,37-41

 

Spesso nei Vangeli troviamo descritti alcuni incontri tra Gesù e i farisei, persone che apparentemente si mostravano irreprensibili di fronte alla Legge di Dio e ai suoi comandamenti. Infatti agli occhi del popolo, i farisei erano coloro che si mostravano perfetti nell’osservare la Legge, a tal punto da rispettare tutti i comandamenti dati da Dio a Mosè ancor più scrupolosamente di quanto la legge stessa richiedesse. In tutto ciò c’era però un problema che Gesù senza paura ed esitazione evidenziò e denunciò: l’osservanza esteriore della legge. Tutta l’irreprensibilità dei farisei era, in fin dei conti, solamente un modo di vivere esteriore, per essere ammirati e riveriti dalle persone che li vedevano come individui senza macchia e incapaci di sbagliare. Non solo, in forza di questa apparente superiorità morale si sentivano giustificati a giudicare gli altri. Gesù non usò mezzi termini per smascherare questi falsi adoratori di Dio. Una pianta la si riconosce dai frutti che dà. Anche per noi oggi questo Vangelo ci mette in guardia dal rischio di vivere come i farisei, curando molto l’apparenza della nostra fede come l’osservanza di alcune pratiche esteriori, ma non avendo Dio nel cuore. Il Signore ci aiuti a essere sempre persone semplici che vivono la loro fede nella carità verso il prossimo e nell’amore sincero a Dio.