POSPA: la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo al V COMINSE, il Congresso missionario nazionale dei Seminaristi

25 luglio 2025

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“A nome di questo Dicastero, veniamo a dire a voi, seminaristi, che la Chiesa universale vi vuole bene, che apprezza il vostro coraggioso slancio, il vostro risoluto “Sì” alla chiamata del Signore, nonostante le numerose e allettanti sollecitazioni offerte dal mondo”. Così don Alessandro Brandi, officiale della Pontificia Opera San Pietro Apostolo (POSPA), ha salutato e ringraziato la mattina di mercoledì 23 luglio gli oltre 240 partecipanti alla quinta edizione del Congresso Missionario Nazionale dei Seminaristi (COMINSE).
Il convegno, che si è aperto lunedì scorso e andrà avanti fino a sabato 26 luglio, è promosso dalle Pontificie Opere Missionarie brasiliane, attraverso la Pontificia Unione Missionaria e il Consiglio Missionario dei Seminaristi (COMISE), in collaborazione con la Conferenza Episcopale del Brasile e l'Arcidiocesi di Teresina, che non solo ospita l’evento ma è anche il luogo dove ha avuto inizio l'esperienza del Consiglio Missionario dei Seminaristi.
Il programma del Congresso include conferenze, workshop, momenti di spiritualità e condivisione di esperienze missionarie, si inserisce nel contesto del Giubileo della Speranza e celebra quest’anno anche il quarantesimo anniversario della fondazione del COMISE. Le giornate del Congresso hanno come filo conduttore il tema "Discepoli missionari della speranza" e come motto la frase "Lieti nella speranza, perseveranti nella tribolazione, assidui nella preghiera" (Rm 12,12). 
Nelle prime due giornate il convegno ha messo al centro dei lavori la nascita e lo sviluppo del Consiglio Missionario dei Seminaristi e l’importante ruolo di sostegno svolto a favore della formazione missionaria di chi si prepara a diventare sacerdote.
“Perché è possibile essere un sacerdote-missionario della speranza oggi?” Questa la domanda al centro dell’intervento svolto da don Brandi, presente al Congresso a nome della Pontificia Opera San Pietro Apostolo, che si occupa della formazione del clero per conto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Il mandato missionario, affidato alla Chiesa da Cristo – ha sottolineato don Alessandro - non è temporaneo né limitato a una determinata epoca, ma esso vale fino alla fine dei tempi. “Riceviamo Cristo per portarlo agli altri “ – ha spiegato Don Brandi “e ogni sacerdote è un discepolo universale. Anche se il loro ministero di sacerdoti sarà limitato a una porzione di Chiesa, in una diocesi, tutti i seminaristi sono chiamati a avere un forte senso della Chiesa universale, apostolica e missionaria”. 
Intuizioni e contenuti condivisi dai seminaristi durante il Congresso hanno potuto prendere spunto anche da un “documento base” compilato per guidare la riflessione dei partecipanti e focalizzato sulle tre dimensioni - vedere, giudicare, agire – spesso richiamate nei tentativi di offrire linee guida all’opera pastorale.
Don Brandi ha inoltre sottolineato in particolare alcuni elementi indispensabili per prepararsi ad essere un discepolo-missionario di speranza: la disponibilità a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, la Comunione con Cristo, lo spirito di distacco, l’amore senza esclusione e il desiderio di una vita santa. Infine ha illustrato ai partecipanti la storia ed il compito della Pontificia Opera San Pietro Apostolo e ha risposto alle domande dei partecipanti.
Oggi e domani i lavori proseguono sul tema della speranza, con un approfondimento sulla centralità della preghiera. Sabato 26 luglio la celebrazione eucaristica in Cattedrale conclude la V edizione del Congresso Nazionale dei Seminaristi.