Il messaggio che Papa Francesco ci rivolge in vista della Giornata Missionaria Mondiale sicaratterizza per una forte spinta vocazionale, ispirandosi alla vocazione del profeta Isaia: “Chimanderò?”, chiede Dio. “Eccomi, manda me” è la risposta di Isaia e vuole essere la risposta di tutti coloro che hanno preso coscienza del loro essere “battezzati e inviati”. In particolare, la vocazione missionaria si caratterizza nel portare a tutti gli uomini l’esperienza dell’a-more di Dio per tutta l’umanità: «Dio rivela che il suo amore è per ognuno e per tutti (cfr Gv19,26-27)». Nel nostro contesto della Chiesa italiana desideriamo tradurre questa vocazione missionariain un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”. Abbiamo vissuto un tempo di isolamento; abbiamo sperimentato la “nostalgia” delle nostrerelazioni di familiarità e di amicizia. Vogliamo imparare a vivere nuove relazioni, non solocon le persone a noi care, ma con tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, in particolare con coloro che maggiormente pagano le conseguenze negative della tempesta che ciha investito in questo tempo. «... siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenzae l’indifferenza, questa condizione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarcicon gli altri» (Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale2020).
In questo percorso di riscoperta della “fraternità” non ci mancherà certamente l’ispirazione checi viene dall’esperienza e dalla testimonianza di tanti missionari che vivono la fraternità cristiana in mezzo a popoli e culture estremamente lontane e differenti, ma capaci di incontro edi comunione.