
Santa Teresa di Gesù Bambino e padre Adolphe Roulland, "Fratelli nella missione"
Nel 1861, la fondatrice del convento di Lisieux mandò quattro delle sue figlie a Saigon per una fondazione in Vietnam. Questo zelo per la salvezza delle anime fu ripreso dalle successive priore. È così che Madre Maria di Gonzaga scelse Teresa come corrispondente per Adolphe Roulland, che espresse molto spesso il desiderio di raggiungere le sue sorelle in Vietnam.
Adolphe Roulland, il 30 maggio 1896, scriveva alla priora del Carmelo di Lisieux, per affidare il suo futuro apostolato alla preghiera di una religiosa carmelitana.
Viene scelta Teresa. Il 20 giugno 1896, otto giorni prima dell’ordinazione, Roulland, ricevuta risposta, scrisse alla priora per ringraziarla di avergli donato «un angelo ausiliare del mio apostolato […]. Grazie alle preghiere che mi saranno fatte nel Carmelo, conquisterò delle anime al nostro Dio».
Le otto lettere indirizzate a Adolphe Roulland traducono un'alleanza profonda e mistica che Teresa ha lavorato per definire e approfondire durante gli ultimi mesi della sua vita: per lei l'energia evangelizzatrice nella missione non può che germogliare e realizzarsi solo nell'incontro mistico del carmelitano e del missionario con Dio.
Teresa, ispirata dagli scritti di Teresa d'Avila, che sostenne l’esigenza di impiegare la sua anima nella supplica e nell'intercessione per la conversione dei peccatori, la santificazione di sacerdoti missionari, teologi, predicatori, «per dare mille vite per salvare una sola anima» (Cammino di Perfezione, Escorial, 1, 2).
È in questo clima che Teresa è anche attratta dalla prospettiva missionaria; Teresa molto prima di farsi carico degli interessi spirituali dei suoi due sacerdoti missionari, fu attratta dall'idea di diventare apostola.
Ma non si tratta di essere una semplice apostola, Teresa vuole diventare “apostola degli apostoli”. Teresa annuncia il doppio progetto che formulerà più precisamente nella sua alleanza mistica con i suoi due fratelli spirituali. Teresa non cerca di essere la prima dei Dodici, ma si pone nel ruolo primario di accogliere la Buona Novella pasquale, prima di ogni missione, prima di diventare l'iniziatrice della missione apostolica come Maria di Magdala al ritorno dalla tomba.
Forte di questo impegno personale per la missione, offre a Adolphe Roulland una definizione già più esplicita di unione apostolica: essa non riguarda più l'unione di due esseri, ma comprende il dono di Dio che solo può rispondere alla preghiera del missionario per accendere il cuore di Teresa per risvegliare le anime a Dio; il rapporto tra Teresa e il missionario non è più diretto, come lo immagina Roulland, ma indiretto e, nello spirito di Teresa, la sua preghiera non toccherà il missionario ma, per grazia di Dio, direttamente il cuore dei miscredenti: «Non potendo essere missionaria d'azione, ho voluto esserlo nell'amore e nella penitenza» …
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