Il decreto conciliare Ad gentes, al numero 38, quando tratta dei doveri del Vescovo rispetto alla missione universale, recita: “promuovere le opere degli istituti missionari in seno ai suoi fedeli, specialmente le pontificie opere missionarie. A queste opere, infatti, deve essere giustamente riservato il primo posto, perché sono mezzi sia per infondere nei cattolici, fin dall’infanzia, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire un’adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni” (AG 38).
Da un punto di vista strutturale, le Pontificie Opere Missionarie sono nel contempo universali e locali. Sono coordinate a livello universale dai 4 segretariati internazionali, sotto un Presidente unico, e affidate alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
La dimensione locale si manifesta nelle circa 120 direzioni nazionali che a loro volta appoggiano il lavoro dell’incaricato diocesano. Il can. 791 del Codice di Diritto Canonico prevede che in ogni diocesi “sia deputato un sacerdote per promuovere efficacemente le iniziative a favore delle missioni, soprattutto le Pontificie Opere Missionarie”. Infatti, il grande compito delle POM è la sensibilizzazione per la missione, che – sulla scia di tutto l’insegnamento dei Papi e del Concilio – è un compito di tutto il Popolo di Dio. Le POM hanno il mandato speciale di tenere vivo questo spirito.