Celebrazione della festa dei 120 martiri cinesi

Tra loro San Paul Tchen, educato grazie alla Santa Infanzia, divenuto seminarista, fu decapitato nel 1861 durante le persecuzioni contro i cattolici, primo martire appartenente all’Opera. Canonizzato nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II

09 luglio 2020

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Paul Tchen (Chen Changpin) nacque l’11 aprile 1838 a Sintchen, nella provincia cinese di Kouy-tcheou (Guizhou), in una famiglia non cristiana e molto povera. Paul poté ricevere una istruzione grazie al sostegno della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria. Ammesso al seminario minore nel 1853, venne battezzato e cresimato nel giorno di Natale dello stesso anno e fece la Prima Comunione nel 1854. Di carattere dolce e tranquillo, rifiutò di rientrare in famiglia all’invito del padre, in quanto la sua vocazione era solida. Nel 1860 entrò nel seminario maggiore di Tsin-gay. Qui il 12 giugno 1861 fanno irruzione i soldati, che arrestano Paul ed altre persone con l’accusa di essere cristiani. Nonostante le sofferenze e le minacce, nessuno rinnega la propria fede. Paul e gli altri compagni vengono uccisi il 29 luglio 1861, il seminario viene distrutto. Beatificato da Pio X nel 1908, i suoi resti vennero trasferiti a Parigi, nella Cappella della Santa Infanzia della Cattedrale di Notre Dame, il 10 giugno 1920. Il 1° ottobre 2000 il Santo Padre Giovanni Paolo II lo ha canonizzato in piazza San Pietro nel gruppo dei 120 martiri cinesi.