
L’offerta della sofferenza per la Missione ed i missionari di tutto il mondo
Sostenere l’azione missionaria della Chiesa è possibile anche se il dolore e la malattia non consentono di andare materialmente in Missione.
Già la Redemptoris Missio al n.78 “Alla preghiera è necessario unire il sacrificio: il valore salvifico di ogni sofferenza, accettata e offerta a Dio con amore, scaturisce dal sacrificio di Cristo, che chiama le membra del suo mistico corpo ad associarsi ai suoi patimenti, a completarli nella propria carne. Il sacrificio del missionario deve essere condiviso e sostenuto da quello dei fedeli…Con tale offerta i malati diventano anch'essi missionari”.
È quanto ricorda in Spagna l’Unione dei Missionari Malati, nata nel 1928 dallo spirito missionario di una malata, Margarita Godet e diffusasi grazie all’opera del sacerdote Ignacio Villanueva, anch’egli malato e impossibilitato a partire per le Missioni. Nel paese iberico la direzione nazionale delle POM pubblica il bimestrale "Trittico degli infermi", periodico voluto e ispirato dall’Unione Missionari Malati. Chi si trova nella sofferenza offre il proprio dolore per le Missioni, per l’azione delle missionari impegnati in ogni angolo del pianeta nell’annuncio del Vangelo. Scrive il Papa nel messaggio per la XXIX Giornata Mondiale del Malato: “La malattia impone una domanda di senso, che nella fede si rivolge a Dio: una domanda che cerca un nuovo significato e una nuova direzione all’esistenza, e che a volte può non trovare subito una risposta. Gli stessi amici e parenti non sempre sono in grado di aiutarci in questa faticosa ricerca” e cita la figura di Giobbe al quale Dio conferma che la sua sofferenza non è una punizione o un castigo, non è nemmeno uno stato di lontananza da Dio o un segno della sua indifferenza.
Anche la direzione nazionale delle POM in Colombia è impegnata nell’animazione dei sofferenti al fine di coinvolgerli con la preghiera nell’azione evangelizzatrice della Chiesa: “La preghiera ci porta a crescere nell'umiltà per riconoscere Dio nostro Maestro, servire i nostri fratelli, non voler essere più degli altri, anzi, sentirci veramente fratelli vedendo in ogni volto un figlio di Dio e un nostro fratello bisognoso”.
È possibile leggere il più recente numero del periodico spagnolo cliccando qui: https://www.omp.es/wp-content/uploads/2021/01/Enfermos-Misioneros-Enero-Febrero-2021.pdf