16 ottobre - Anno 1831. Fondazione delle Figlie di Maria

16 ottobre 2021

Nel 1831, Paolina fonda le Figlie di Maria con le quali si stabilisce a Lorette, alle pendici della collina di Fourvière. Oltre alle sei Suore Ospedaliere di Nazareth, vi sono alcune associate del Rosario Vivente e alcune pie e fedeli amiche operaie di Saint-Polycape, ovvero una ventina di persone. A queste "Figlie di Maria", Paolina propone il cammino che aveva già iniziato a Nazareth con le Suore Ospedaliere: una vita di preghiera, di fede, di obbedienza e di amore. Il 10 luglio 1833, poco prima di insediarsi a Lorette, descrive così il suo progetto a Mons. de Pins, amministratore della diocesi: “ [La casa è] abitata dalle suore del noviziato dell'ospedale che non hanno nulla e non vogliono nulla che le distingua palesemente dalla massa dei fedeli. Tuttavia, desiderano avvicinarsi il più possibile ai consigli evangelici; seguono insieme una regola di vita, in conformità al fine che si propongono di santificarsi, glorificando Gesù e Maria attraverso la pratica di buone opere sostenute dallo spirito di fede e di preghiera. Poiché la carità può diversificare le loro occupazioni e cambiare l'ordine delle ore, è difficile specificare qui i momenti destinati al lavoro di ogni giorno, eccetto in linea generale l'ora del risveglio, del sonno, dei pasti e della preghiera; comunque, esse cercano di rendere questa vita cristiana il più uniforme possibile, per evitare le burle e i capricci a cui la mente umana è solitamente incline, e per mantenere le loro anime in pace” (Catherine Masson, Pauline Jaricot, 1799-1862, biographie, Paris, Cerf, 2019, p. 295-296).

In principio, non si tratta di un progetto di vita religiosa, ma del progetto personale di Paolina di essere "claustrale nel mondo". Si tratta dell'azione e della pratica della preghiera, influenzata dall'Imitazione di Gesù Cristo, come indicato nel progetto presentato a Papa Gregorio XVI, approvato da quest'ultimo, di vivere insieme, di pregare e lavorare "in mezzo al mondo, seguendo i consigli evangelici" (Catherine Masson, Pauline Jaricot, op. cit., p. 297). Su richiesta del Papa, la società è posta sotto la guida dei direttori del Rosario Vivente. Si stabilisce un legame tra la comunità e la gestione del Rosario Vivente. "Il loro compito istituzionale, dopo la preghiera, è il sermone nell'azione, che si traduce in tutte le attività da esso generate. Si tratta sempre di creare l'abitudine alla preghiera con la pratica piuttosto che con la parola” (Catherine Masson, Pauline Jaricot, p. 297). Paolina raccomanda "tra tutte le virtù, la semplicità dei fanciulli, la semplicità della mente, la semplicità del cuore verso Dio, la semplicità verso il prossimo, la semplicità nell'azione, la semplicità nello spirito di umiltà, in modo da apparire sempre inferiori ai poveri che abbiamo la missione di servire” (Catherine Masson, Pauline Jaricot, p. 297)

Essa condurrà, insieme a loro, una vita religiosa nel mondo, rispondendo agli enormi obblighi creati dal Rosario Vivente, una famiglia spirituale delle dimensioni del cuore universale di Paolina. In realtà, il progetto sarebbe maturato nel corso di molti mesi, soprattutto quando Paolina avrà gravi problemi di salute. Durante questo periodo, “si sente dominata dal desiderio di glorificare Dio e di contribuire alla salvezza delle anime. Confessa che, mentre da un lato desidera dedicarsi alle innumerevoli opere di apostolato, dall'altro sente forte l'impulso di cercare il distacco totale dal mondo per potersi riposare nella vita esclusivamente contemplativa” (Sr Cecilia Giacovelli, Pauline Jaricot. Biographie, op. cit., p. 173)

 Con l'appoggio della sua famiglia, Paolina Jaricot acquista il 7 giugno 1832 la casa Frèrejean, il cui ampio parco e un sentiero portano direttamente al santuario di Notre-Dame de Fourvière. Appena trasferitasi, depone la chiave ai piedi della Vergine in segno di gratitudine per il contratto stipulato. “Questo gesto è stato accompagnato dalla promessa di esporre su tutte le porte esterne la scritta: ‘Maria concepita senza peccato, prega per noi’. La nuova proprietà, situata in una posizione privilegiata rispetto a Lione, è destinata ad essere riconosciuta da tutti come dominio di Maria con il compito di partecipare alla diffusione della sua protezione materna. In concreto, si tratta di ridistribuire al mondo il carico spirituale accumulato attraverso l'associazione del Rosario Vivente. L'opera omonima, che aveva 299 sottoscrizioni nel 1828, supera le 3500 alla fine del 1831” (Sr Cecilia Giacovelli, Pauline Jaricot. Biographie, op. cit., p. 180)

L'inaugurazione della casa e la benedizione della nuova cappella hanno luogo il 16 luglio 1833, festa della Madonna del Carmelo. Il giorno scelto per allestire la casa era la festa dell'Assunzione di Maria, il 15 agosto. È doveroso sottolineare il significato religioso dell'evento. "Il nome ‘Lorette’ è stato scelto per indicare la continuità del legame spirituale con la Casa di Nazareth. Esprime anche un ritorno alle fonti tradizionali di una Chiesa locale: quella che, a Lione, fin dal VI secolo, aveva legami religiosi con la Loreto italiana. Ma soprattutto è l'espressione della sovranità di Maria nel governo di tutti gli avvenimenti, passati e futuri. Tutto, all'interno delle sue mura, deve contribuire a rendere il luogo un'oasi di spiritualità, di discernimento pastorale e vocazionale, di riunione dei missionari che tornano temporaneamente al loro paese e di corrispondenza regolare con i missionari conosciuti, sparsi in tutto il mondo” (Sr Cecilia Giacovelli, Pauline Jaricot. Biographie, op. cit., p. 181). Paolina cederà una parte del suo patrimonio immobiliare, senza alcuna intenzione lucrativa, a chiunque ne garantisca un uso prevalentemente spirituale. Ne parla in una lettera al cardinale de Bonald nel 1857 quando spiega: "... la povera donna che vi parla è servita come strumento a questo buon Dio per preservare la collina di Fourvière -non da pericoli immaginari e futuri, ma da quello reale e imminente di essere invasa da edifici e piccoli incontri di piacere- acquisendo proprietà (da destinare a) la Visitazione di Lione, ai Fratelli della Dottrina Cristiana, al collegio Saint-Barthélemy, al rifugio Sainte Elisabeth, alle suore di Saint-Régis, ai gesuiti presso Notre-Dame de Fourvière" ( Catherine Masson, Pauline Jaricot, op. cit., p. 411). Paolina aveva un legame speciale con la Compagnia di Gesù. In uno dei suoi quaderni scrive: "Cosa posso fare, da povera e fragile creatura quale sono? Se fossi stata dell'altro sesso, sarei potuta entrare nella Compagnia di Gesù e quindi occuparmi della salvezza di tutti i miei fratelli. Poi una voce interiore di cui non so definire l'accento mi ripeté: «Se non puoi entrare nella Compagnia di Gesù, allora perché non crei la Compagnia di Maria?»” (Sr Cecilia Giacovelli, Pauline Jaricot. Biographie, op. cit., p. 174)

Con le Figlie di Maria, compagnia spirituale di Paolina, la casa di Lorette avrà una straordinaria risonanza spirituale. "Nello stesso modo in cui la cappella della Madonna sorge sulle rovine del foro di Traiano, bagnata dal sangue dei martiri, la Casa di Lorette si erge come il ‘centro’ che chiama a sé la preghiera di circa 60 nazioni di tutto il mondo. Nella sua proprietà, il movimento missionario mariano si espande con l'andare e venire di missionari e vicari apostolici che vi si recano per ringraziare e chiedere nuove risorse finanziarie e spirituali” (Sr Cecilia Giacovelli, Pauline Jaricot. Biographie, op. cit., p. 213).

La vocazione originale delle prime compagne di Paolina era l'impegno missionario, la pratica del Rosario Vivente, ma anche la cura dei poveri e degli ammalati. Le varie difficoltà di Paolina, il fallimento della sua opera sociale, senza dubbio la sua malattia nel 1834 e la sua lunga assenza durante il pellegrinaggio in Italia, non hanno facilitato il disegno di una vita per la comunità delle Figlie di Maria né la possibilità di trovare la via della perpetuità.