
4 ottobre - Paolina e il fratello Philéas, giovani e già missionari
Osserviamo qui il legame tra Paolina e suo fratello Philéas e il loro comune impegno per sostenere i missionari e l'opera di evangelizzazione della Chiesa. E poiché Phileas avrà una grande influenza sulla sorella, è opportuno parlarne in questa sede. Mentre Paolina si era convertita completamente ed aveva intrapreso l'austero cammino della rinuncia, Philéas sognava di essere un prete come suo fratello Paolo che, dopo un anno di matrimonio, aveva perso la moglie il 29 giugno 1816. A Lione, il 1817 fu un anno di disordini, di malcontento e persino di terrore. I responsabili dell'ordine pubblico non erano in grado di adempiere al loro compito e di ristabilire la pace e la serenità in città. Paolina cerca di alleviare le sofferenze degli affamati come può, distribuendo centinaia di buoni per il pane agli operai e vestiti ai bisognosi. Nell'ottobre 1819, il fratello di Paolina, Philéas (1797-1830), si trova a Parigi, a contatto con i preti di Saint Sulpice e quelli delle Missioni Estere di Parigi. Aveva interrotto i suoi studi nel 1814 e il padre lo aveva assunto nella sua attività, sotto l’ala protettrice del fratello Paul. Ma l'8 dicembre 1817, viene ricevuto nella Congregazione laica della Beata Vergine, detta La Congregazione dei Signori, consacrata all'Immacolata, e ne diventa il segretario. “La Congregazione dei Signori non sembra aver subito alcuna alterazione degna di nota: ha mantenuto il suo carattere di semplicità e forza e la sua inesauribile fecondità per il bene” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot. 1. Le secret des origines de la Propagation de la Foi, op. cit., p. 34). Philéas è a capo della Sezione Carità, che visita i prigionieri, i malati e i bisognosi. E’ per questo che Paolina avrà a dire: “Avevo un fratello che, anche lui toccato dalla grazia, si era gettato nelle braccia di Dio. Faceva diverse opere buone, tra le quali quella di preparare alla morte i poveri condannati, per i quali chiedeva preghiere «Riparatrici». Tali preghiere hanno spesso portato ad un sincero pentimento di queste persone sfortunate” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 34).
Nel 1818, Philéas amministrava a Lione una sorta di Conferenza di San Vincenzo de' Paoli ante litteram. Manteneva relazioni con alcuni congregazionisti, tra cui l'abbate Rondot, che studiava al Seminario di rue du Bac a Parigi. Durante l'anno scolastico 1818-1819, Philéas era a Parigi, in frequente contatto con i direttori dell’Istituto delle Missioni Estere della rue du Bac, e scriveva alla sorella Paolina a Lione, per esortarla a creare un'opera tra i fedeli di quella città, per venire in aiuto delle missioni in Asia. Inizia così una corrispondenza missionaria tra Philéas e Paolina. A partire dall'ottobre 1819, Philéas si avvicina alla filosofia frequentando il seminario minore di Sainte-Foy l'Argentière. Arriva a Saint-Sulpice il 20 ottobre 1820, dove viene tonsurato in dicembre, riceve gli ordini minori nel dicembre 1821, il suddiaconato il 1° giugno 1822, il diaconato il 24 maggio 1823 e il sacerdozio il 20 dicembre 1823. Ritorna a Lione nel 1825, sarà cappellano della Charité fino alla fine del 1826, e sarà nominato maestro spirituale dell'Hôtel-Dieu. Morì proprio quando aveva raggiunto tale posizione d'onore ma anche di sacrificio, il 26 febbraio 1830.
Come la sorella Paolina, Philéas aveva il cuore rivolto ai poveri; tutto il suo ministero come congregazionista e come sacerdote fu di pura carità. Le sue istruzioni alle Suore degli Ospedali erano piene di compassione soprannaturale per le membra sofferenti di Gesù Cristo. Durante la Rivoluzione, gravi disordini si erano insinuati tra le infermiere dell'Hôtel-Dieu. Philéas stabilì un noviziato isolato di suore, lontano da ogni interferenza secolare, sulla collina di Fourvière, in una casa che occupava il sito dell'abside dell'attuale basilica. Perseguitato da persone che certamente non apprezzavano il suo impegno per i poveri, subì tre avvelenamenti successivi, l’ultimo dei quali lo portò ad ammalarsi gravemente. Morì a Collonges, dove la famiglia lo aveva portato, giacché aveva espresso il desiderio di essere sepolto nel cimitero dei poveri alla Madeleine invece che a Loyasse, con i suoi. Le sue spoglie vi furono trasferite solo successivamente, il 14 settembre 1907.
Philéas e Paolina erano stati educati a prestare attenzione ai poveri, ad accoglierli e ad ascoltare le storie dei martiri di Lione, del Giappone o della Cina, il paese d'origine della seta. Philéas e Paolina sognarono presto di versare il loro sangue per Cristo. Non è forse vero che il sangue dei martiri "fa crescere i cristiani”? (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 40). Anche Paolina vuole andare in missione "per curare i malati, mettere fiori nelle cappelle, cucire biancheria e ornamenti d'altare”. Il 19 aprile 1805, durante il suo soggiorno a Lione, Papa Pio VII aveva concesso una benedizione speciale alla famiglia Jaricot e imposto le mani su Philéas e Paolina, futura fondatrice della Propagazione della Fede. In seguito, Philéas diventerà, secondo le sue stesse parole, l'agente delle Missioni Estere; scriverà alla Rue du Bac, per ricevere notizie sulle missioni e passarle a Paolina, che a sua volta le diffonderà intorno a sé. La esorterà ad organizzare una colletta permanente e automatica: "In Inghilterra, con un soldo alla settimana, si raccolgono somme enormi per la propagazione dell'errore. Come potremmo noi in Francia non fare nulla per la propagazione della verità?” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 106).