6 ottobre - Anno 1819: il grande movimento missionario, con la moltiplicazione dei denari

06 ottobre 2021

Quando Paolina presentò il piano della Propagazione della Fede all'abate Würtz, che era rimasto suo confessore e direttore, egli diede questa indimenticabile risposta: “Paolina, lei è troppo sciocca per aver inventato questo piano. Pertanto, non solo glielo permetto, ma la incito vivamente ad eseguirlo!” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 114). Da parte sua, Philéas riceve l'approvazione da parte dei Direttori delle Missioni Estere. A partire dal 1819, la colletta funziona per decurie. Nei suoi vari incontri, specialmente la domenica, Paolina Maria Jaricot spiega il suo piano, insistendo sul fatto che i missionari avevano bisogno di denaro per continuare la missione in Cina e altrove, seguendo le orme di San Francesco Saverio. Il metodo (o piano) di Paolina viene spiegato alle persone riunite e poi viene chiesto loro di impegnarsi. La proposta è di donare un soldo alla settimana, pregando per le missioni e impegnandosi a reclutare altre persone disposte a fare lo stesso. Per esempio, se una signora si offre di comprare una cuffia nera, invece di quella bianca la cui stiratura le costa un soldo, potrà risparmiare il soldo della stiratura e potrà donare quel soldo ogni domenica. Altre signore ritenevano più facile risparmiare il soldo per la sedia in chiesa e partecipare alla messa in piedi. Il primo versamento alle Missioni Estere sarà eseguito da Philéas al suo arrivo a Parigi il 20 ottobre 1820. A Parigi, Philéas incontra dei missionari, alcuni dei quali si preparano a partire per la Cochinchina. Invita la sorella a pregare per loro e ad organizzarsi in modo che l'opera nascente possa sostenerli finanziariamente.

La Propagazione della Fede cresce a Lione e a Saint-Vallier, grazie all'impegno di diversi membri della famiglia Jaricot. Si tratta soprattutto di essere devoti ai poveri e di prestare particolare attenzione ai miserabili e ai pagani, come scrive Philéas a Paolina nella sua lettera del 19 gennaio 1821: “… Gesù Cristo è nudo e soffre la fame nelle sue membra e io terrei un mobile di lusso che mi sarebbe sempre inutile? Sì, inutile perché: 1) in Cina portano la barba lunga e 2) perché non avrei il coraggio di annunciare Colui che non aveva dove posare la testa... con tali gioielli…” Infatti, Philéas non desidera altro che essere spietatamente sacrificato per la maggior gloria di Dio. Si sente fortemente attratto dal lavoro per la salvezza dei piccoli e dei poveri, nelle campagne, negli ospedali, nelle prigioni... Francia, Cina o America, poco importa! Era determinato come la sorella Paolina, che continuava ad incoraggiare nella realizzazione della nuova opera, che doveva essere portata avanti senza rumore per non suscitare opposizioni.

Le prove e le tribolazioni della questua, soldo dopo soldo, di porta in porta, non mancavano. “Se il benefattore ha dei meriti, anche colui che raccoglie il denaro ha i suoi. Egli vince la sua ritrosia tendendo la mano, si impone l'iscrizione immediata sul suo foglio del più piccolo dono, cammina, consuma le sue forze in unione con i lontani seminatori del Vangelo. E qui appare una nuova eccellenza del piano della Propagazione della Fede; non sono solo gli oboli che si accumulano lungo il cammino, ma anche i sacrifici di chi organizza le decurie, le centurie, le chiliarchie, ecc., in modo tale che la Propagazione della Fede, mentre sparge i semi della salvezza fino ai confini della terra, santifica i fedeli che vi partecipano, e attira su di loro grazie privilegiate. Per averla fondata, Maria Paolina otterrà il favore di portare la croce, e vedremo quanto sarà pesante. I suoi primi due collaboratori, Philéas e Victor Girodon, saranno chiamati al sacerdozio” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 147-148). Nel 1821-1822, la colletta per decurie raccoglie circa 200 franchi, che al ritmo di un soldo alla settimana, significa 1000 associati, un numero già soddisfacente dopo un periodo di tempo così breve. Questo numero deve essere comunque stato più alto, perché il 20 maggio 1820, gli associati erano più di 500 (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 150).

Philéas inizia a mandare lettere con notizie delle Missioni che riceveva a sua volta dai direttori delle Missioni Estere e la signorina Jaricot le legge alle sue prime decurie (le prime formate dalle sue Riparatrici nei quartieri di Terreaux e Saint-Polycarpe) che si riuniscono ogni domenica a casa sua. Successivamente, si inizierà a preparare materiale stampato e a distribuirlo ai membri dell'Associazione per la Propagazione della Fede a Lione e presto anche altrove, proponendo anche una colletta. Possiamo forse intravedere in questo l'embrione dei futuri Annali della Propagazione della Fede? L’11 marzo 1822, Philéas, talvolta considerato come il Primo Direttore Spirituale della Propagazione della Fede, scrive al suo amico Victor Girodon per incoraggiarlo: “… non lasciate perire l'Opera che Dio ha iniziato attraverso di voi. Per rafforzarvi e incoraggiarvi, pensate che molte anime saranno forse il frutto dei vostri sforzi, che i cuori che non conoscono il dolce Nome di Gesù lo benediranno, che l'impero del Maligno sarà ridotto, che il numero degli sventurati che scendono ogni giorno all'Inferno sarà diminuito, quello degli eletti aumentato... Vi manderò notizie delle nostre care Missioni entro la fine del mese…” (David Lathoud des Augustins de l’Assomption, Marie-Pauline Jaricot, op. cit., p. 153).