©Slavesnomoreonlus

Intenzione di preghiera del Santo Padre

L'impegno missionario delle religiose nella lotta alla violenza e allo sfruttamento delle donne

08 febbraio 2021

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Papa Francesco affronta nell’intenzione di preghiera universale del mese di febbraio il tema della violenza sulle donne: “Preghiamo per le donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate”. Il Santo Padre nel messaggio sottolinea: “Le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degrado per tutta l’umanità, per gli uomini e per tutta l’umanità. Le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio sono un grido di richiesta di aiuto che non possiamo ignorare. Non possiamo guardare dall’altra parte”. 

Vi sono reazioni importanti a questa ignobile piaga. L’associazione "Slaves no More onlus", sorta dall'impegno di suor Eugenia Bonetti (nella foto - ©Slavesnomoreonlus), missionaria della Consolata, porta avanti il proprio lavoro su iniziativa di religiose e laici da tempo impegnati a vario titolo nella lotta al traffico di esseri umani e nella salvaguardia delle vittime.

Le suore Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli sono attive in molte regioni italiane nella lotta alla tratta. Il progetto da loro portato avanti è mirato all’assistenza e all’affiancamento al fine di consentire il reinserimento di queste donne in una vita normale. Esiste in Nigeria un gruppo di volontariato locale composto anche da suore Figlie della Carità che si occupa delle donne che rientrano nel loro Paese ma non vengono accolte nelle famiglie di origine. 

Talitha Kum, la rete mondiale della Vita Consacrata impegnata contro la tratta delle persone, è sorta dalla richiesta, fatta all’Unione internazionale delle Superiori Generali da parte delle suore impegnate in oltre novanta nazioni contro la tratta, di un coordinamento che facilitasse la collaborazione e l’azione in questo delicato campo. Talitha Kum dedica una particolare attenzione alle donne uscite dallo sfruttamento e bisognose di percorsi di cura finalizzati al loro pieno reinserimento sociale.